domenica 12 gennaio 2014

TONGERLO BLONDE


La mano esperta dei monaci rende la Tongerlo Blonde una vera specialità. Al naso la sua complessità aromatica si rivela sprigionando un susseguirsi di sensazioni che vanno dalla frutta matura al delicato erbaceo. In bocca il gioco di spezie è presente, predomina la liquirizia, con un amaro delicato

L'abbazia di Tongerlo ha prodotto birra dal XII secolo fino alla Prima Guerra Mondiale. Nel 1989 l'abbazia ha accordato alla Birreria Haacht la possibilità di produrre di nuovo le birre d'abbazia Tongerlo. Oggi i Norbertini sono ancora coinvolti nella produzione: grazie all'interazione tra le tecniche moderne e l'uso rispettoso delle tradizioni secolari, la Birreria Haacht aiuta i monaci di Tongerlo a conservare questa cultura. 

L'abbazia è stata fondata in onore della Beata Vergine, da parte di Giselbert Castelré, e appartiene all'ordine premonstratense (o Norbertino), fondato da San Norberto nel XII secolo presso l'abbazia francese di Prémontrée. Si trova Westerloo, nella provincia di Anversa e i primi monaci furono inviati dall'Abbazia San Michele di Anversa. 

Fondata nel 1133 (l'atto di fondazione riporta in calce anche la firma di S. Bernardo di Chiaravalle e quella di da Waltman, primo abate di Anversa) l'abbazia di Tongerlo, che segue ancora oggi la Regola di S. Agostino, diviene nei secoli un importante centro religioso e culturale. Le birre di 'Abbazia” sono ad alta fermentazione che molto spesso subiscono una seconda, a volte una terza, fermentazione. 

Sono birre quindi con una connotazione religiosa. Infatti, sono nate all'interno dei monasteri, ma oggi vengono prodotte anche su licenza da aziende private come la Haacht, su ricette clericali autentiche. 
Generalmente sono birre alcoliche, strutturate e corpose, ricche di profumi e con un gusto complesso, con variazioni cromatiche che vanno dal giallo al rosso scuro 'tonaca di frate”. Sono maltate, fruttate e pastose. 

La benedizione dei monaci rende la Tongerlo Blonde una vera specialità. Al naso la sua complessità aromatica si rivela sprigionando un susseguirsi di sensazioni che vanno dalla frutta matura al delicato erbaceo, passando per nette sfumature speziate (chiodo di garofano, pepe e liquirizia) per terminare con leggerissime note affumicate e di miele. In bocca il gioco di spezie è ben presente dove la predominanza della liquirizia lascia spazio un amaro delicatissimo che si avverte sul lungo finale. 


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