venerdì 11 ottobre 2013

gose - birra salata

E' capitato a tutti noi di leggere o sentire: " questa razza animale e' praticamente estinta, sopravvivono solo tre esemplari nella foresta di...." 
Potremmo dire la stessa cosa della Gose. E' uno stile birraio sconosciuto ai piu', che sopravvive nella città di Lipsia, dove vi sono gli ultimi, ed unici, tre birrifici che ancora la producono (Bayerischer Bhahof Gosebrauerei - Andreas Schneider - Ernest Bauer).
La Gose e' una birra prodotta secondo il metodo dell'alta fermentazione, presenta un notevole contenuto lattico e viene aromatizzata con coriandolo e sale. E' probabile che inizialmente la fermentazione fosse di tipo spontaneo, come si puo' leggere in un documento del 1740 che recita " la birra Gose fermenta da sola senza l'aggiunta di lieviti". In Germania, patria delle birre lager, perciò a bassa fermentazione, e' piuttosto difficoltoso trovare una birra similare. Lo stile che più si avvicina e' la berliner weisse, anche se, in definitiva, la Gose trova maggiori similitudini con le Wit beer belghe. 
La storia di questo stile, che potremmo definire come un frammento residuo della tradizione pre - lager nella Germania del nord, inizia all'inizio del diciottesimo secolo nella città di Goselar, da cui ha ereditato il nome. Colui che maggiormente contribuì alla produzione e diffusione di questa birra, Johann Philipp Ledermann, inizio' a produrre questo stile nel 1824 fondando la Rittengurt Dollnitz Brauerei. Alla sua morte, nel 1852, la moglie continuo' l'attività fino al 1883, anno in cui scomparve anche lei. Durante questo periodo la Rittergurt Dollnitz Brauerei riusci a crearsi pressoche' il monopolio nella fornitura di Gose a Lipsia. La produzione era tutt'altro che elevata, circa 10.000 hl all'anno, contro il mezzo milione di ettolitri prodotto, nello stesso periodo, dai più grossi birrifici di Monaco. Anche la più piccola fabbrica di birra di Monaco era in grado di produrre 20.000 ettolitri all'anno, il doppio di quanto era in grado di fare la Rittengurt Dollnitz di Goselar. Data la ristretta quantità disponibile la Gose veniva "razionata", perciò ogni pub di Lipsia aveva una precisa quantità assegnata, e non venivano ammesse eccezioni. Inutile dire che era difficilissimo per un nuovo pub essere inserito all'interno della ristretta cerchia di quelli già forniti. Per questo motivo e per il prezzo più elevato rispetto alla media, la Gose non fu mai una birra che giunse al grande pubblico. Infatti vi furono moltissimi pub a Lipsia che non la offrirono mai ai loro clienti. Anche oggi, in questa città, la Gose e' difficile da trovare se non presso i tre birrifici dove viene ancora prodotta. Arrivarono i tempi duri del dopoguerra (Lipsia si trovava nella Germania dell'Est) e, nel 1945 la Rittengurt Dollnitz venne confiscata e chiusa. Solo nel 1949 fu possibile riaprire un birrificio in grado di produrre nuovamente la Gose. Ciò avvenne, non più a Goselar, ma direttamente a Lipsia e fu possibile perché un ex dipendente della Rittengurt Dollnitz, aveva conservato un manoscritto contenente la ricetta e le istruzioni per la produzione di questa birra. Il periodo successivo non fu fortunato per la Gose, dopo varie vicissitudini, anche l'ultimo birrificio che la produceva venne chiuso, cosi' il 31 marzo 1966 l'ultima Gose fu servita al Hotel Frohilich di Lipsia. Il destino si accani' contro questa birra al punto che, in circostanze mai chiarite, anche il prezioso manoscritto contenente le uniche informazioni per la sua produzione fu distrutto. La Gose entro' nel dimenticatoio, ma il destino si fece in qualche modo perdonare, quando mise in testa a Lothar Goldhahan di riportare alla vita questo stile. Egli svolse un lavoro tenace e certosino. Riusci' a rintracciare alcuni vecchi dipendenti dell'ultimo birrificio che aveva prodotto la Gose. Uno di essi aveva conservato delle note scritte derivanti dal famoso manoscritto ormai perduto. Goldhahan ricostruì il procedimento e ne valuto' i risultati assieme con coloro che avevano bevuto la Gose in passato. Per approssimazione, giunse ad un risultato il più vicino possibile all'originale., e quando, sommando i pareri di tutti, si rese conto di essere giunto all'obbiettivo inizio' la produzione. Finalmente, nel 1986, la Gose vide di nuovo la luce, e ritorno' ad essere nuovamente servita a Lipsia, anche se in un solo pub. Questa ultima parte della storia della Gose assomiglia molto a quella delle birre Wit belghe, riscoperte dopo che erano scomparse completamente, grazie ad un lattaio che aveva conservato la conoscenza di come produrle e che, aiutato dal sindaco del paese di Hoegarden (cittadina nei dintorni di Bruxelles) e' riuscito a ridare nuova vita a questo stile. Gose e Wit simili perciò, non solo per le loro caratteristiche organolettiche comuni, ma anche per la loro insolita storia.
Oggi questa birra si trova solo a Lipsia e, come detto, nemmeno dappertutto.  Si tratta davvero di una stranezza, l'aspetto e' quello di una weisse, colore paglierino e torbidita' tipica delle birre di grano. Al naso si avverte una piacevole sensazione di freschezza e si percepisce la presenza del coriandolo. Al palato si avverte subito l'acidità lattica, la luppolatura non e' molto robusta (molto simile alle wit belghe), si percepisce un sentore agrumato (altra similitudine con le wit) seguito da una certa secchezza legata all'impiego di sale, la gradazione alcolica e' contenuta (4,5%). L'insieme di tutto ciò rende questa bevanda piacevole e rinfrescante, dotata di un suo particolare equilibrio. Coloro che conoscono le birre acide belghe, o le ormai pluri nominate Wit, si sentiranno immediatamente "a casa", gli altri avranno bisogno di in po' più di tempo per comprendere questa birra.



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