la Kilowatt di Toccalmatto è una Golden Double IPA. Dal bellissimo colore dorato e schiuma bianca persistente
una intensissima luppolatura con uno spregiudicato uso di luppoli americani la rendono molto profumata, intensa e persistente al palato con note agrumate considerevolmente piacevoli! Non per tutti!
mercoledì 25 giugno 2014
sabato 21 giugno 2014
Birrificio del Ducato Smoked Porter
Colore marrone scura impenetrabile, schiuma beige fine e non persistente.
Aroma legnoso, affumicato, quasi di cenere.
Forti sentori di cacao amaro liquirizia e tostatura, caffè.
Un gusto complesso, meno intenso di quanto ci si aspetterebbe ma nel contempo deciso.
Dolce abboccato iniziale con cacao e frutta secca, poi amaro da tostatura e un gusto ben bilanciato ma deciso di affumicatura non prevaricante.
Non molto corposa, poco calda, astringente.
Carbonazione non molto elevata, equilibrata ed armonica.
Ottima.
Aroma legnoso, affumicato, quasi di cenere.
Forti sentori di cacao amaro liquirizia e tostatura, caffè.
Un gusto complesso, meno intenso di quanto ci si aspetterebbe ma nel contempo deciso.
Dolce abboccato iniziale con cacao e frutta secca, poi amaro da tostatura e un gusto ben bilanciato ma deciso di affumicatura non prevaricante.
Non molto corposa, poco calda, astringente.
Carbonazione non molto elevata, equilibrata ed armonica.
Ottima.
domenica 8 giugno 2014
sabato 7 giugno 2014
SCIATT
Gli sciatt sono un piatto tipico della Valtellina.
Letteralmente sciatt in dialetto valtellinese vuol dire rospo. Gli sciatt sono però delle frittelline croccanti di forma tondeggiante con cuore di formaggio fuso, solitamente servite su letto di cicoria. Originariamente, gli sciatt erano tipici del solo paese di Teglio, ma vengono oggi considerati una specialità dell'intera valle.
Preparazione
Una miscela di farina di grano saraceno e farina bianca viene impastata utilizzando birra, fino ad ottenere un composto (pastella) non troppo liquido, al quale andranno uniti il formaggio Casera (giovane non stagionato) tagliato a dadini, il pane grattugiato, un pizzico di lievito e la grappa (facoltativa).
Dopo aver scaldato l'olio alla temperatura di frittura, in una pentola capiente, l'impasto viene calato nell'olio a piccole porzioni, mediante l'uso di un cucchiaio grande, avendo cura di raccogliere un cubetto di casera per ogni sciatt. Tolti dall'olio quando ben dorati, vanno serviti direttamente nel piatto, su un letto di cicoria cruda, tagliata sottilmente e condita con olio, aceto e sale, perché siano consumati ancora caldi. La temperatura dell'olio che frigge blocca l'impasto liquido in forme curiose, a volte con strane somiglianze ai ranocchi: da questo il nome di "rospi" o, in dialetto, sciatt. Poiché calare nell'olio il cucchiaio con l'impasto e il dadino di formaggio all'interno (se resta all'esterno cola fuori!) è un'operazione che richiede abilità, spesso si usa un cucchiaio emisferico speciale, simile a quello per tirare su le palline di gelato. Gli sciatt allora vengono rotondi o comunque più regolari.
Letteralmente sciatt in dialetto valtellinese vuol dire rospo. Gli sciatt sono però delle frittelline croccanti di forma tondeggiante con cuore di formaggio fuso, solitamente servite su letto di cicoria. Originariamente, gli sciatt erano tipici del solo paese di Teglio, ma vengono oggi considerati una specialità dell'intera valle.
Preparazione
Una miscela di farina di grano saraceno e farina bianca viene impastata utilizzando birra, fino ad ottenere un composto (pastella) non troppo liquido, al quale andranno uniti il formaggio Casera (giovane non stagionato) tagliato a dadini, il pane grattugiato, un pizzico di lievito e la grappa (facoltativa).
Dopo aver scaldato l'olio alla temperatura di frittura, in una pentola capiente, l'impasto viene calato nell'olio a piccole porzioni, mediante l'uso di un cucchiaio grande, avendo cura di raccogliere un cubetto di casera per ogni sciatt. Tolti dall'olio quando ben dorati, vanno serviti direttamente nel piatto, su un letto di cicoria cruda, tagliata sottilmente e condita con olio, aceto e sale, perché siano consumati ancora caldi. La temperatura dell'olio che frigge blocca l'impasto liquido in forme curiose, a volte con strane somiglianze ai ranocchi: da questo il nome di "rospi" o, in dialetto, sciatt. Poiché calare nell'olio il cucchiaio con l'impasto e il dadino di formaggio all'interno (se resta all'esterno cola fuori!) è un'operazione che richiede abilità, spesso si usa un cucchiaio emisferico speciale, simile a quello per tirare su le palline di gelato. Gli sciatt allora vengono rotondi o comunque più regolari.
domenica 1 giugno 2014
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