domenica 29 dicembre 2013

Herrnbräu Hefe-Weissbier Dunkel



SCHEDA SINTETICA:
SI PRESENTA CON UNA SCHIUMA BIANCA CANDIDA DI BUONA PERSISTENZA E MOLTO COMPATTA

COLORE GIALLO MOLTO AMBRATO E LIMPIDA ALL'OCCHIO
CONSISTENZA FLUIDA, INTENSITA' NORMALE
ALL'OLFATTO ATTRAENTE E CON DISCRETA PERSISTENZA
SENTORI SPEZIATI E LUPPOLATI E MOLTO AGRUMATI ...
GUSTO ABBASTANZA INTENSO CON INTENSITA' MEDIA
MOLTO BEVERINA CON CORPO LEGGERO E MOLTO AROMATICO.
OTTIMA COME DISSETANTE ESTIVO.
BOTT. 0.5 L


venerdì 27 dicembre 2013

DISHES













Charles Quint Blonde





La Charles Quint Blonde è una birra di alta fermentazione dal colore chiaro ramato, dall’aroma delicato di spezie e luppolo; il gusto è dolce e zuccherino mentre il retrogusto è secco e piacevolmente tonico.  La schiuma è compatta e persistente. 
- Aspetto: Charles Quint Blonde colore biondo, schiuma cremosa
- Profumo: odore fruttato con un tocco di spezie
- Corpo / Gusto: Gusto molto dolce, con una punta di amarezza, alla fine

Grado alcolico: 9% Vol.

sabato 7 dicembre 2013

flying dog gonzo imperial porter

La costellazione del Canis Major è una delle 48 elencate da Tolomeo; rappresenta, secondo il Mito, uno dei cani che insegue Orione e comprende, fra le stelle che la compongono, anche Sirio, la stella più luminosa di tutto il cielo. Immaginifici come sono, quelli della Flying Dog, le hanno “dedicato” il loro segmento produttivo più tosto, quello che comprende la Horn Dog, la Double Dog Double Pale Ale, la Kerberos triple. E anche la Gonzo Imperial Porter, brassata per la prima volta nel 2005. Nello stesso anno vinse la medaglia d’argento al Great American Beer Festival nella Experimental Category, mentre nel 2008 si portò a casa la medaglia d’oro alla World Beer Cup, nella categoria American-Style Imperial Stout. Birra-memoriale, in quanto dedicata a Hunter S. Thompson (morto, appunto, nel 2005), grande amico di George Stranahan e Richard McIntyre, i due fondatori di Flying Dog, e autore del motto della brewery stessa, “good people drink good beer” (oltre che del gonzo journalism).

Malti crystal, chocolate e black, luppoli Warrior, Northern Brewer e Cascade (usato anche per il dry hopping), con un IBU di 85: per tutto questo la Gonzo Imperial Porter “vi morderà nel culo se non le mostrate il dovuto rispetto”, dicono i birrai …

E’, nella sostanza,  la versione “turbo” della Road Dog Porter, dal colore nero e impenetrabile, e dalla bella schiuma, cremosa, abbondante e dal color caffè, abbastanza rapida nello sparire. Il naso è esuberante, ma anche equilibrato: un malto rotondo e non troppo arrostito, un tocco di caramello, un cacao terroso, il tutto concluso da una nota leggera di vaniglia, con una curiosa e sbarazzina nota pepata che occhieggia qua e là. Il corpo è perfettamente rotondo ed elegantemente beverino: dalla carbonazione scarna, è birra che si fa davvero apprezzare per il suo mix di caffè/cioccolato/liquirizia, arricchita da una punta di spezia e “messa a norma” da una luppolatura ben fatta, equilibrata e non prevalente rispetto alla componente maltata. Dà una sensazione finale di grande asciuttezza e pulizia, con il luppolo che la regala una bella freschezza. Davvero giustificato, perché meritato, il termine Imperial per questa strong porter dei cani volanti.




Author: Alberto Laschi
Toscano di Prato, si avvicina alla birra grazie ad un suo allievo (insegna anche in un liceo). Dalla curiosità alla passione il passo è stato breve: assaggiare, documentarsi, cercare contatti, muoversi in giro. Curioso della tecnica ma avverso ai tecnicismi, birrofilo ma non birromane, è amante del bere con gusto.


domenica 24 novembre 2013

GUINNESS EXPORT - FOREIGN EXTRA


Nel 1912, John Martin, egli stesso un vero cavaliere come dimostra il suo coraggio nella traversata della Manica, richiede la preparazione di una cuvée di Guinness specialmente destinata al Belgio : la Guinness Special Export. Questo elisir da 8% Vol. Alc. accompagnato dallo slogan "Guinness is good for you" si degusta con il sorriso dell’esploratore che scopre l’oro nero. Tanto scura quanto cremosa, questa stout rivela un ardore che esemplifica il famoso detto : "Di tutti i popoli della Gallia, i Belgi sono più valorosi.” Unica !

Ricca di 250 anni di storia la Guinness è inseparabile dall’Irlanda, eccetto questa versione chiamata anche GXS e birrificata da Arthur Guinness esclusivemente per John Martin in occasione della sua espansione sul continente europeo. Ovviamente le caratteristiche gustative sono simili a quelle della sua consorella irlandese tradizionale ma, data la gradazione alcolica all’8%, più accentuate su una densità che fa esplodere il sapore di cicoria del malto tostato, su una base di legno affumicato e di liquirizia, con un retrogusto che non finisce mai. È quasi priva di zuccheri per cui dopo una maturazioe di alcune settimane presenta caratteristiche nutritive e naturali che fanno bene. Appunto : ‘Guinness is good for you’, una verità più attuale che mai.

BLACK IPA EMELISSE

Black IPA (o, giustamente, chiamata anche BIPA). Bel color ebano scuro, con riflessi rosso rubino, leggermente velato; la schiuma, beige, è cremosa e fine, con una buona persistenza. Annusandola ad occhi chiusi si ha l'impressione di aver davanti una IPA Americana: pompelmo, leggeri aghi di pino, pesca bianca, sentori di lampone. Aroma molto fine e pulitissimo, con qualche leggero sentore di tostatura che è avvertibile solo quando la birra raggiunge la temperatura ambiente. In bocca, il "black" è più percepibile, a partire da un inizio leggermente tostato, seguito da note di pompelmo (polpa e scorza) che caratterizzano tutta la bevuta fino al finale, dove tra resina e scorza di pompelmo rifà capolino una leggera tostatura. Il gusto non ha però la stessa finezza ed eleganza del "naso", che rimane secondo noi la parte migliore di questa bottiglia. E' comunque una birra ben fatta, senza off-flavours, con l'alcool (8%) molto ben nascosto.

MOINETTE BIRRIFICIO DUPONT


Blonde Belgian Ale
7,5%
Brasserie Dupont
0.75 cl
 Birra Moinette - Brasserie DupontIl birrificio Dupont è conosciuto in tutto il mondo grazie alla sua Saison, riferimento assoluto ed imprescindibile per la tipologia. La Moinette versione biologica è una bionda ad alta fermentazione, non filtrata, rifermentata in bottiglia. Fu pensata nel 1990 ed è stata tra le prime birre biologiche prodotte. La produzione è certificata da Ecocert con in etichetta il marchio Biogarantie®. Il colore è tra il dorato e l'arancio, la schiuma compatta e persistente. L'olfatto è segnato, inizialmente, dalle note di lieviti la cui presenza è avvertibile e sottolineata anche in maniera piuttosto decisa. Al naso si può apprezzare la riuscita combinazione tra gli aromi dolcemente maltati e fruttati con i profumi più delicati di erbe e spezie. Il gusto è impreziosito da una piccante nota agrumata. Una beva dissetante giocata sul giusto equilibrio tra morbidezza, fruttato e sensazioni amare. Finale asciutto, complesso ed appagante. Una birra decisamente interessante. 

SIERRA NEVADA TORPEDO

Colore ambrato brillante, aroma erbaceo con note di agrumi e resine di pino. Corposa, e dal finale amarognolo. Una delizia.
 
Tratto dal sito sierra nevada: "Noi prendiamo molto sul serio il luppolo, motivo per cui non eravamo soddisfatti del classico metodo standard di dry hopping adottato per la prima cotta di questa IPA. Abbiamo speso anni, degustazioni e adottato i più svariati trucchi e metodi per ottenere il miglior aroma di luppolo possibile.
La nostra perseveranza ha pagato. La nostra ossessione per sfruttare il sapore del luppolo ha portato allo sviluppo della tecnica che chiamiamo HOP TORPEDO, un metodo rivoluzionario di dry-hopping progettato, costruito, che ha debuttato per la prima volta presso il birrificio. Il TORPEDO è un elegante pezzo di acciaio inossidabile che permette di estrarre un aroma di luppolo più puro rispetto a qualsiasi altro metodo di dry-hopping che abbiamo mai visto. Come tutte le nostre birre, Torpedo Extra IPA utilizza solo i migliori luppoli in coni americani!

Grado alcolico: 7.2%Alc
Formato: 35.5cl

venerdì 8 novembre 2013

Extraomnes Kerst reserva 2013

“Kerst” la birra natalizia di Extraomnes, proveniente da quella che qualcuno ha già definito “la nuova provincia belga” di Marnate (Varese). Nel bicchiere è di un nebuloso color arancio; la schiuma è fine e cremosa. Naso dolce, ricco di frutta candita (arancio, cedro, pesca), zucchero a velo e, una volta svanita la schiuma, anche frutta sotto spirito; ma chiudendo gli occhi, l’impressione dominante è davvero quella di trovarsi ad annusare un dolce di marzapane. C’è molta frutta anche in bocca, a richiamare quasi in toto l’aroma: dolce, candita, a tratti sciropposa, con brevi intermezzi etilici e di malto biscotto. E’ una birra dolce, molto dolce, ma proprio quando stai per pensare che sia “troppo dolce” arriva una leggerissima acidità a portare sollievo, assieme ad un finale secco che lascia il palato incredibilmente pulito. L’alcool (10,12%) è superbamente nascosto, e porta quel calore atteso solamente a fine corsa, lasciando un retrogusto etilico abboccato e quasi impercettibilmente speziato. Birra dal corpo pieno, mediamente carbonata, morbida al palato, caratterizzata da una grande pulizia e da una relativa facilità di bevuta; Natalizia solida e ben fatta, è molto dolce e quindi forse non andrà incontro a tutti i gusti. Dulcis in fundo, è il caso di dirlo, un piccolo “trivia brassicolo: sul guinzaglio del cane in etichetta c’è una piccola scritta, in fiammingo che recita “ik haat BC” ("odio BC"): una dedica fatta da Schigi a Bruno Carilli del Birrificio Toccalmatto, in un periodo in cui i due non andavano evidentemente molto d’accordo.33 cl., alc. 10,12%, 
bottiglia n. 2258 reserva
Brewery: Extraomnes, Marnate, Varese, Italy.
Style: Belgian Strong Ale.

Rodenbach Grand Cru




Sour Flemish Ale


 Birra Rodenbach Grand Cru - Brouwerij Rodenbach
Una birra come questa può riservare inattese ed emozionanti sorprese anche agli appassionati enoici più integralisti. Una birra rigorosa ed estrema. La Rodenbach Grand Cru rappresenta uno stile birrario quasi a sé stante. Non è radicale come le Lambic  ma rimane, comunque, un prodotto decisamente originale e non facilissimo da approcciare sia per le note acetiche e pungenti al naso che, soprattutto, per la sua sferzante acidità al palato.
Si utilizza una combinazione di malti e luppoli molto particolari e ci si affida ad una fermentazione "mista" (lieviti ad alta fermentazione e fermenti lattici) per ottenere questo risultato così peculiare. Di fondamentale importanza, poi, la maturazione che avviene, rispettando un'antica tradizione, in grandi tini di quercia, prolungandosi per ben 18 mesi. Determinante, infine, il sapiente assemblaggio tra le diverse botti. Si tratta, come avrete potuto capire, di uno stile che si colloca, inevitabilmente, al confine stesso (se esiste) tra birra e vino originalissima dal carattere e la personalità spiccate.
Il colore è rossastro tendente al marrone. Il liquido una volta versato nel bicchiere si lascia attraversare dallo sguardo offrendosi pulito e cristallino. Il cappello di schiuma è sottile Le sensazioni olfattive hanno riflessi chiaramente vinosi: aceto di vino, ciliegia rossa dolce e matura, frutta secca, scorza d'agrumi, vaniglia e caramello.
Al palato è dolce e, allo stesso tempo, aspra. La carbonica marcatamente presente ed avvertibile, ne amplifica il profilo agrodolce e ne esalta il finale rendendo questa birra, nonostante l'ostica complessità ostentata nell'approccio olfattivo, assolutamente piacevole e beverina. Dissetante.

FUMIGANT -BIRRA MONTEGIOCO


Birra ambrata in stile Sour Ale, torbata e invecchiata in botti di Rovere. Affumicata e acidula, con un finale lungo e persistente e un equilibrio sorprendente.
fortissimo sentore di affumicato che sembra sovrastare tutti i sensi .... molto intensa e gustare senza nessuna fretta. originalissima e strutturatissima.

Black Jack Verdi Imperial Stout







Versione della Verdi Imperial stout invecchiata per almeno 6 mesi in botti di whisky provenienti dalle migliori distillerie scozzesi. Ha profumi di vaniglia, liquirizia, cioccolato fondente e torba, alternati da sfumature eteree ed alcoliche. In bocca è calda e morbida, complessa ma equilibrata. Dedicata a tutti coloro che sanno quando è il momento di fermarsi e aspettare.

Alc. 10,0% 20°P

L’idea di invecchiare la Verdi Imperial Stout in botti di whisky fu suggerita da un vecchio importatore svedese, infatti un bel giorno regalò una botte di bourbon svedese pregando di riempirla con la Verdi e facendosi promettere che di imbottigliare il contenuto col nome di Black Jack (un progetto che fece anche con altri noti birrifici europei), il risultato fu sensazionale. La morbidezza della birra e le sontuose tostature sembravano essere fatte apposta per essere armonizzate dai sentori di vaniglia e le note eteree date dal bourbon. La Black Jack Verdi Imperial Stout viene solitamente imbottigliata da una singola botte, questo per esaltare la tipicità di ogni cask; la regione di origine della distilleria (non è concesso specificare il nome) e l’anno della botte sono indicati in etichetta, le bottiglie sono numerate.

sabato 2 novembre 2013

extraomnes vallonie



Color dorato con abbondante bianchissima schiuma. Al naso tanto lievito, e speziato/agrumato. In bocca risulta gradevole e godibile. una buonissima saison da extraomnes



HOLY COWL



Sulle orme della birra monastica e secondo la legge di purezza tedesca e con due varietà di luppolo diverse. Il risultato: uno stile Tripel belga ed una gradazione alcolica di 9% vol.

Entrambe le varietà di luppolo hanno un sapore molto delicato, che si armonizza molto bene con le note di lievito. sentori di frutta dolce e bacche rosse con frutti verdi e tè. colore miele oro-arancio, più una bella corona di schiuma fine. sentori speziato con aromi di limone, miele, grano maturo e chiodi di garofano. corpoda e molto strutturata.Temperatura di servizio: 8-10 ° C

Hop Head IPA 7


Le varietà di luppoli tedeschi Hercules, Magnum e Toro danno vita ad una piacevole amarezza. Per il fruttato leggero ed un  tocco tropicale tocca alla varietà americana Cascade, Centennial, Chinook e Simcoe. 


colore oro intenso con un leggero collare color crema. è un omaggio al modo americano di IPA. odore di frutta, il profumo della papaia, frutto della passione e limone e buccia d'arancia, chiodi di garofano e miele. 
Perfetto con i cibi piccanti come il curry tailandese Altrimenti anche delizioso con dolci o bistecche gustose, piatti di carne e selvaggina, e la montagna, anche piccante o formaggi erborinati Temperatura di servizio: 10-12 ° C


Reinheitsgebot - decreto/dettame di purezza

Il Reinheitsgebot (in tedesco "decreto/dettame di purezza") è una norma promulgata da Guglielmo IV di Baviera nella città di Ingolstadt nel 1516, atta a regolamentare la produzione e la vendita della birra in Baviera. Si ritiene che si tratti della più antica regolamentazione nel settore igienico-alimentare ancora in uso.

Nel testo originale sono designati, come soli ingredienti utilizzabili nella produzione della birra, l'acqua, l'orzo, e il luppolo. La legge fissa inoltre il prezzo della birra a 1-2 Pfennig per Maß (un'unità di volume bavarese pari a 1,069 litri). Il Reinheitsgebot non è più incluso tra le leggi tedesche; al suo posto c'è la "Legge provvisoria sulla birra tedesca", (Vorläufiges deutsches Biergesetz), che permette alcuni ingredienti proibiti nel Reinheitsgebot, come il malto di frumento e lo zucchero di canna, ma che non permette più l'utilizzo di orzo non maltato.
Si noti come nel testo originale non sia menzionato il lievito. Fu solo nei primi anni dell'Ottocento che Louis Pasteur scoprì il ruolo dei microorganismi nel processo di fermentazione, pertanto, all'epoca della stesura del testo, il lievito non era riconosciuto come ingrediente della birra. I mastri birrai in genere raccoglievano il "fondo" di una fermentazione precedente per aggiungerlo a quella successiva: tale sedimento conteneva di solito i microorganismi necessari per attivare il processo. Se non ve ne era di disponibile, venivano preparate più tinozze e abitualmente il lievito "compariva da sé".
Il luppolo era aggiunto alla birra come conservante, e la sua menzione nel Reinheitsgebot indica la volontà di prevenire i metodi di conservazione scadenti usati prima del suo utilizzo. I birrai medioevali avevano usato molti ingredienti problematici per la conservazione della birra tra cui, per esempio, la fuliggine e l'amanita muscaria. Più comunemente venivano utilizzate altre erbe come l'ortica, "imparentata" con il luppolo.
Nel Reinheitsgebot sono inserite anche le sanzioni per la produzione di birra non conforme: al birraio che utilizza altri ingredienti possono essere confiscate senza alcun indennizzo le botti per cui sussista il dubbio.
I birrifici tedeschi sono molto orgogliosi del Reinheitsgebot e molti (anche quelli che utilizzano il malto di frumento!) asseriscono di conformarvisi. Si tratta quindi più di un espediente commerciale piuttosto che della realtà dei fatti.

In parte il Reinheitsgebot fu introdotto per prevenire la competizione sul prezzo del frumento e della segale tra birrai e panificatori. La restrizione tra i cereali al solo orzo intendeva assicurare la disponibilità di quantità sufficienti di pane di buona qualità, dal momento che i più pregiati frumento e segale erano riservati alle attività dei fornai. Ancora oggi molti birre bavaresi sono prodotte con l'orzo.
Il Reinheitsgebot si estese lentamente attraverso la Baviera e la Germania. La Baviera insisté sulla sua applicazione in tutta la Germania come requisito indispensabile all'unificazione del paese nel 1871, in modo da prevenire la competizione con le birre prodotte altrove con una gamma maggiore di ingredienti. Tale procedimento incontrò una forte resistenza tra i birrai non bavaresi. Si pensa che ciò abbia portato all'estinzione di molte tradizioni birrarie e di molte specialità locali, come la birra speziata e quella alle ciliegie tipiche della Germania settentrionale, portando le pilsener a dominare il mercato tedesco.
Regolamentazioni simili a quelle del Reinheitsgebot furono incorporate in vari disciplinari delle corporazioni e leggi locali in tutta la Germania, e nel 1952, furono incluse nel Biersteuergesetz (legge sulla tassazione della birra) della Germania Ovest. Molti birrai in quella occasione obiettarono alla legge, dissentendo più sull'ammontare delle tasse che sui requisiti degli ingredienti. La legge doveva applicarsi solo alle birre lager, ma presto i birrai che producevano altre tipologie birrarie si adeguarono.
Oggi le leggi dell'Unione europea permettono altri ingredienti oltre a quelli ammessi dal Reinheitsgebot - tutto ciò che è ammesso negli altri cibi è permesso anche nella birra - ma la maggior parte dei birrifici tedeschi si conformano volontariamente al Reinheitsgebot, usandolo come un potente strumento di marketing. Fino al rimpiazzo da parte delle leggi europee il Reinheitsgebot fu imposto anche in Grecia sin dagli inizi del XIX secolo, ciò si dovette alle leggi del primo re greco, Ottone (originariamente un principe bavarese) che rimasero in vigore.

La legge continua a causare controversie. Dopo la Riunificazione della Germania nel 1990 alla Klosterbrauerei Neuzelle, un ex birrificio di un monastero nel centro abitato di Neuzelle nel Brandeburgo fu intimato di sospendere la vendita della sua tradizionale birra scura, un prodotto probabilmente più antico dello stesso Reinheitsgebot. Alla fine ne fu concessa la vendita nel paese con il nome di Schwarzer Abt ("Abate Nero", senza la parola "birra"). Tuttavia la stringente applicazione della legge continua a limitare la gamma delle birre tedesche disponibili e solo poche varietà regionali, come la Altbier di Düsseldorf, sopravvivono ad essa.
La legge attirò critiche anche dai birrai stranieri che la interpretarono come una forma di protezionismo che permetteva alla Germania Ovest di proibire le importazioni non compiacenti, anche birre di alta qualità provenienti da paesi come Belgio e Regno Unito che avevano le proprie tradizioni birrarie. Da allora i requisiti sugli ingredienti sono rientrati dalla Biersteuergesetz nelle normali leggi sugli additivi dei cibi, sebbene la birra prodotta in conformità al Reinheitsgebot riceva un trattamento speciale come un alimento "tradizionale" protetto.

venerdì 1 novembre 2013

Köstritzer Schwarzbier

questa birra si presenta all’esame visivo con un colore marrone scuro screziato di sfumature bruno-ambrate, e con una schiuma color nocciola compatta, fine e persistente, anche se non troppo abbondante.
Al naso si percepisce una nota di cioccolato, di malto tostato, con una nota di caffé amaro; trattandosi di una lager, l’aroma non è particolarmente aggressivo.

In bocca un corpo TROPPO leggero e poco frizzante sostiene un gusto amaro di cacao e liquirizia, che si evolve in un malto evidente, quasi di pane fresco, fino a spegnersi in un finale secco di torrefazione.
In Germania questa birra è la classica consumazione serale nei locali; in effetti, abbinamenti con dolci al cioccolato o al caffé rischiano di coprire eccessivamente il suo gusto delicato.
DEGUSTAZIONE come da foto (1a e 2a)
 si è riscaldato con un cannello una barra di ferro che, dopo l'immersione nel bicchiere, ha prodotto una "caramellizzazione" della schiuma creando al palato un misto caldo/freddo che, accompagnato con un pezzo di cioccolato, ha esaltato al meglio le sue qualità....
un bel momento "spettacolare" che sicuramente aggiunge qualcosa alla degustazione di una birra altrimenti quasi anonima.....



Humulus lupulus- luppolo

Pianta perenne, con rizoma ramificato dal quale si estendono esili fusti rampicanti che possono raggiungere i 7 metri d'altezza.
Le foglie sono cuoriformi, picciolate, opposte, munite di 3-5 lobi seghettati. La parte superiore si presenta ruvida al tatto, la parte inferiore è invece resinosa.
Essendo una specie dioica, i fiori, unisessuali e di colore verdognolo, sono presenti su individui separati. I fiori maschili (o staminiferi) sono riuniti in pannocchie pendule e ciascuno presenta 5 tepali fusi alla base e 5 stami; i fiori femminili (o pistilliferi) presentano un cono membranoso che circonda un ovario munito di 2 lunghi stimmi pelosi. Si trovano raggruppati alle ascelle di brattee fogliacee, costituendo un'infiorescenza dalla caratteristica ed inconfondibile forma a cono.
La fioritura avviene in estate. L'impollinazione è anemofila (trasporto per mezzo del vento) e in settembre-ottobre, con la maturazione dei semi, le brattee assumono una consistenza cartacea che aumenta la dimensione del cono. I frutti sono degli acheni di colore grigio-cenere.
Le infiorescenze femminili sono ricche di ghiandole resinose secernenti una sostanza giallastra e dal sapore amaro, composta da α-acidi (luppolina, umulone e lupulone), e da polifenoli (es. flobafeni, xantumolo) e numerosi oli essenziali, che vengono utilizzati per aromatizzare e conferire alla birra il suo gusto caratteristico.




Il luppolo viene usato soprattutto nel processo produttivo della birra, dove assume l'importantissimo ruolo di conferire la caratteristica più comune alla birra, ovvero il sapore amaro, oltre all'aroma, molto accentuato nelle Pilsner, dove viene utilizzato soprattutto il tipo Saaz di provenienza boema. Nel processo di preparazione della birra si usano i suoi fiori, che possono essere maschi o femmine. I fiori maschi vengono eliminati quando nascono (tranne in Inghilterra dove vengono utilizzati nelle birre ad alta fermentazione tipiche di quella regione), mentre le femmine vengono fatte crescere senza fecondarle. Nella lavorazione artigianale viene utilizzato proprio il fiore del luppolo, mentre nella lavorazione industriale si usa un concentrato (più comodo ed economicamente vantaggioso). Prima del luppolo venivano utilizzate altre piante e spezie per bilanciare il dolce del malto.
L'uso del luppolo funge anche da conservante naturale della birra in quanto possiede proprietà antibatteriche, per questo motivo certi tipi di birra (per esempio India Pale Ale) venivano abbondantemente luppolati per migliorarne la conservazione. L'uso del luppolo infine aiuta a coagulare le proteine in sospensione nella birra rendendola più limpida (chiarificazione), inoltre aiuta nella tenuta della schiuma. da wikipedia,

sabato 26 ottobre 2013

De Molen Vuur & Vlam

Strepitosa creazione di De Molen, in stile IPA.
Birra dal color dorato carico, con schiuma abbondante. Già al naso è possibile apprezzare l'enorme quantità di luppolo utilizzato, ma offre anche sensazioni dolcicastre, di pera e banana. In bocca è corposa e nasconde bene il grado alcolico, si ritrovano le sensazioni di frutta avvertite al naso, oltre alla forte presenza del luppolo, che porta verso un finale secco.  
Luppoli utilizzati: Galena, Amarillo, Chinook, Simcoe, Cascade (anche in dry-hop)

Birra ambrata con un'abbondante schiuma fina e persistente. Al naso è incredibilmente piacevole con l'aroma del luppolo che invade il bicchiere. Il corpo è medio e la carbonazione è media. In bocca è asciutta, secca, piacevolmente amara ma ben bilanciata dalle note tostate e di malto caramello.
 
Grado alcolico: 6.2%Alc
Formato: 33cl
http://forum.touteslesbieres.fr/img/m/3218/t/p16ps6lm2k1g7m1dn51k071erm1k7e3.jpg

Hacker-Pschorr munich gold

È una birra tedesca, prodotta a Monaco di Baviera dal 1417, secondo l’editto bavarese della purezza del 1516. Si tratta di una helles con 5,5°, dal colore chiaro oro con un aroma di malto, pastosa e con sentori di erba e luppolo. Dal gusto morbido e piacevole in bocca e dal retrogusto dolciastro.


FLAMINGOES - Villa invernizzi - MiLANO