lunedì 31 dicembre 2012

toscana 2012


























Hop Ottin IPA


Boonville, California, USA, 1987: nel seminterrato del proprio brewpub Kenneth Allen dà vita alla Anderson Valley Brewing Company. Il primo impianto, dalla capacità di circa 1100 litri, viene triplicato nel 1996 e consente di portare la produzione annuale ai 15000 barili. L'ultima fase dell'espansione avviene nel 2000, quando Allen recupera in Baviera due bollitori in rame da 85 e 100 barili, portandoli in California. Nel 2010 va in pensione, cedendo il birrificio a Trey White. La Hop Ottin IPA si presenta di color rame, velato, con un bel cappello di schiuma ocra, fine, cremosa a molto persistente. L'aroma non è molto forte ma elegante, spiccano note di aghi di pino e agrumi, soprattutto pompelmo, donati dai luppoli della West Coast. Dal corpo medio, in bocca è molto morbida ed equilibrata tra i suoi elementi; prima dell'amaro vegetale, il palato si gode la base di malto che regala note di biscotto e caramello. Secca, termina con un lungo retrogusto erbaceo/vegetale amaro leggermente pepato. IPA che fa dell'equilibrio e della pulizia il suo punto di forza; non colpisce forte, non vuole stupire con eccessi ma si rivela un'ottima compagna di bevute, nascondendo benissimo la propria gradazione alcolica.

martedì 25 dicembre 2012

gouden carolus



La Gouden Carolus ha l’onore di essere definita ‘una grande birra’ perché tale è stata pensata e creata. La parte migliore delle botti era destinata ai notabili ed era in occasione della caccia alla volpe che veniva spillata.Il Carolus Aureus (Gouden Carolus)era una pregiata moneta del XVI secolo che si rifaceva alla effigie dell’Imperatore Carlo V, sul cui impero ‘non tramontava mai il sole’. Questa birra presenta una schiuma abbondante e cremosa e, nonostante la notevole alcolicità, è anche dotata di buona frizzantezza. Possenti ed eleganti sono gli aromi che offre, ad esempio la banana, la ciliegia, la pera, la pesca, il vino di Porto, l’uvetta sultanina, lo zucchero scuro e la melassa. Anche a livello gustativo è evidente l’eleganza: pera, melassa e caramello scuro. Molto dolce e profondo. E’ un raro incontro fra il calore del vino e la freschezza della birra. Da notare la cremosità della schiuma e la sua persistenza, nonché la sua più che discreta frizzantezza. Da non dimenticare il luppolo, che alla fine conferisce alla Gouden Carolus un gusto dulcamaro.  
Provenienza Malines – Mechelen (Provincia di Anversa– Belgio) Provenienza
Fermentazione Alta
Tipologia Strong Belgian Dark Ale
Colore Scuro con riflessi rubino (38)
Grado Saccarometrico 18,5
Grado Alcolico in Volume 8,5
Volume (cl) 33cl

lunedì 17 dicembre 2012

saxo - brasserie la caracole



 Il nome di questa birra è letteralmente ispirato a Adolphe Sax, inventore del sassofono, originario del borgo di Dinant, lo stesso della brasserie. Una bionda classica, sia nel colore che nella gamma dei sapori e dei sentori. Abbastanza beverina, nonostante la robusta gradazione alcolica per una semplice blonde, ha i sentori classici del malto e del miele, moderatamente frizzante, corposa e riscaldante.

sabato 15 dicembre 2012

Gouden Carolus Triple



 Nome: Gouden Carolus Triple
 Produttore: Brouwerij Het Anker
 Nazione di appartenenza: Belgio 
 Gradazione: 9.00% Vol.
 Stile: Ale stile Belga - Tripel
 Colore: oro ramato

 Note:
Nel curioso progetto “patriottico” del birrificio Het Anker di Mechelen, significativamente chiamato «Great to Beer a Belgian», la banda centrale della bandiera belga, quella gialla, è rappresentata da questa Triple, prodotta secondo tradizione, ma con una sofisticatissima interpretazione dello stile.
I malti e i luppoli utilizzati sono di provenienza rigorosamente autoctona, precisamente della zona compresa tra Mechelen, Lovanio e Haacht. L’esame visivo conforta decisamente l’indicazione dell’etichetta: si tratta indubbiamente di una tripel (o ‘triple’, come dir si voglia), gialla aranciata, vistosamente effervescente e sormontata da una spuma bianca fine, compatta, rigogliosa e persistente, che si attacca alle pareti del bicchiere come la schiuma del cappuccino alla tazza.
L’aroma, sorprendentemente tenue, è dolce e fiorito, quasi mielato, con una decisa nota alcolica e un non so che di lievito grezzo.
Poco male, poiché in bocca l’impressione è di tutt’altro genere: corpo morbido, pieno ma non pesante, estremamente vellutato, e gusto sorprendentemente abboccato per il genere; l’alcol ritrova la giusa discrezione, mentre alle note di vaniglia e camomilla si unisce presto un inatteso amaro di luppolo fresco, che non si spinge più in là di tanto, ma bilancia a sufficienza il dolce dominante.
Aiutato, in questo, da un netto sentore di spezie – a mio avviso quelle ravvisabili nella Golden Carolus Noël: noce moscata, chiodi di garofano, paprika, anice stellato e pepe – che conduce a un finale gustosamente secco e piccante.
Ne consegue che la birra, nonostante la ragguardevole gradazione alcolica, risulta abbastanza beverina da impegnare da sola un’invidiabile serata di bevute.
Rigorosa eppure atipica, la Golden Carolus Triple dimostra chiaramente come non ci sia limite alle legittime “declinazioni” degli stili birrari; soprattutto se a monte c’è uno dei migliori birrifici al mondo.
Perfetta come accompagnamento a un dolce speziato, ma non troppo impegnativo, si addice tranquillamente anche a un formaggio a pasta molle, non troppo giovane ma neanche troppo audace; insomma, cibi equilibrati per una birra che merita tutto il possibile rispetto.
 Temperatura di servizio: 10 - 13°C

FLAMINGOES - Villa invernizzi - MiLANO